Le degustazioni nelle Terre del Gufo
Che cos’è il vino? Perché lo beviamo, perché ci piace (se ci piace)? Com’è fatto e di cosa è fatto? Soprattutto perché quando cominciamo a bere la conversazione tende naturalmente a spostarsi su quello che si sta bevendo? E cos’è che ci fa dire di un vino che è buono e di un altro che invece è cattivo? È il vino in sé, sono le sue componenti chimiche o la situazione in cui siamo “gettati” (per usare un po’ impropriamente l’espressione famosa di un filosofo famoso)? Il vino avvolge i nostri sensi a tal punto che è difficile tenerlo in disparte. Sentiamo il bisogno di parlarne non solo di berlo.
Parlando di vino si finisce però inevitabilmente per parlare di altro. Di chimica se notiamo delle note ossidate o di microbiologia quando discutiamo di lieviti e di fermentazioni. Potremmo continuare a parlarne spaziando dalla genetica molecolare alla biologia sistematica, fino all’antropologia. Poi però portiamo il bicchiere alle labbra e appena cominciamo a bere irrompe la vita. Ci sentiamo avvolti dall’atmosfera, il tessuto delle emozioni che releghiamo sul fondo della nostra esistenza balza in primo piano e si fa protagonista. Ci sentiamo in relazione non solo con chi sta bevendo insieme a noi ma con l’ambiente di cui siamo parte sia noi, sia il vino che ci scorre in bocca e ci inebria i sensi. Diventiamo in qualche modo ecologi perché il vino è una bevanda territoriale, la più territoriale che ci sia. Cambia in base alla geografia, al clima, all’altimetria, alla natura dei suoli, alle esposizioni, alle tecniche in uso. Per questo amiamo berlo lì dove nasce, si conserva e cambia nel tempo. E quel luogo, la sua storia, il suo “genio” vorremmo vederli, viverli, e sapere tutto di loro.
Le nostre degustazioni vogliono offrire almeno un po’ di questa complessità: serate in cui le esperienze sensoriale del cibo e del vino si sposano al piacere delle parole e favoriscano lo scambio; delle conoscenze, delle idee, delle emozioni. Degustazioni ragionate fatte là dove le viti si possono non solo guardare ma anche toccare camminando a passo lento tra i filari.
Siamo a quindici minuti dal centro storico di Cosenza che vale una visita attenta e a pochi minuti dall’uscita autostradale di Rogliano (A2) e siamo aperti tutto l’anno. Solo su prenotazione e per piccoli gruppi.